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10 itinerari attraverso la Roma lusitana


1. Zona di Campo Marzio
Questo è l’antico rione in cui si trova Via dei Portoghesi, la Chiesa e l’Istituto Portoghese di Sant'Antonio in Roma (figure 1 - 2). La nostra passeggiata puo iniziare próprio da questo incantevole punto del centro storico, con una visita all’interno di questo piccolo tempio nazionale, per proseguire volgendo lo sguardo agli edifici adiacenti che ostentano gli antichi stemmi nazionali.
Continuando si incontra immediatamente Via della Stelletta e, dopo aver superato Piazza in Campo Marzio, giungiamo a Via di Campo Marzio dove possiamo ammirare Palazzo Magnani (n. 34-36) dove l’Accademia Portoghese di Belle Arte di Roma, fondata nel 1712, trovò una sede stabile nel 1720 realizzando ornamenti e carrozze per l’Ambasciata di Roma e per la Corte a Lisbona.
Proseguendo per la stessa strada si arriva a Piazza San Lorenzo in Lucina (figura 3). All’interno di questa antica Chiesa possiamo ammirare la cappella della famiglia Fonseca (figura 4), commissionata da Gabriel da Fonseca, professore di Filosofia e Medicina a Pisa e a Roma. La cappella disegnata e decorata dalle sculture di Bernini (con ritratti dei commettenti) ha come pala d’altare una copia dell’Annunciazione di Guido Reni. Da notare nella stessa Chiesa, la targa evocativa dei benefattori portoghesi Maria Ursula e Manuel Soeiro de Azevedo.
Accanto alla Chiesa troviamo il Palazzo Fiano-Almagià in cui visse dal 1488 al 1508 il Cardinale di Alpedrinha, D. Jorge da Costa. Proprio in questo punto, su Via del Corso si trovava un Arco di Trionfo di Domiziano, in seguito distrutto che divenne noto, in onore al cardinale portoghese, come Arco del Portogallo (figure 5 – 6 - 7).
Sempre continuando per Via del Corso in direzione di Piazza del Popolo alla prima traversa a sinistra troviamo Via di Fontanella Borghese, e proseguendo, incrociamo Via di Ripetta. Pochi metri più avanti, sulla destra, si trova una lapide (figura 8) che celebra una nobildonna di origine portoghese, eroina della rivoluzione partenopea, Leonor Fonseca Pimentel (figura 9).

2. Zona Piazza Navona
Partendo da Piazza Navona ed entrando nella Chiesa di Sant’Agnese in Agone (figura 10), possiamo ammirare, sull’altare, (figura 11) le colonne di marmo verde, gà appartenute all’Arco definito “del Portogallo”, demolito all’epoca del pontificato di Papa Alessandro VII per l’ampliamento di Via del Corso. 
Attraversando questo antico stadio romano si arriva a Piazza di Sant’Apolinare; entrando nella basilica omonima, possiamo osservare i marmi progettati da Fernando Fuga e commissionati dall’Ambasciatore Manuel Pereira de Sampayo (figura 12).
Proseguendo ancora verso Piazza di Tor Sanguinea, imbocchiamo la celebre Via dei Coronari (figura 13), a metà della quale, sulla destra, si trova la Chiesa di San Salvatore in Lauro (figura 14), dove, durante la Quaresima del 1674 il nostro Padre António Vieira (figura 15) pronunciò cinque sermoni su David alla presenza della Regina cattolica Cristina di Svezia.
Continuando ancora a percorrere questa famosa via degli antiquari si arriva finalmente a Via del Banco di Santo Spirito: a destra possiamo ammirare lo splendido Ponte Sant’Angelo; a sinistra, il palazzo d’angolo Senni-Alberini (figura 16), fu sede del Pontificio Collegio Portoghese dal 1900 al1974. 
Superato il largo su Corso Vittorio Emanuele II, dopo alcuni metri, a sinistra, si incontrano le facciate gemelle della Chiesa Nuova e dell’Oratorio dei Filippini (figura 17), sede della Congregazione fondata da San Filippo Neri. É qui che si trova lla Biblioteca Vallicelliana il cui nucleo originario si deve alla donazione testamentaria dell’umanista portoghese Aquiles Estaco (figura 18).

3. Zona Pantheon
Seguendo la via laterale che volge a sinistra del Pantheon incontriamo la Chiesa di Santa Maria sopra Minerva, e nella stessa piazza l’albergo omonimo già noto come “Palazzo Fonseca” (figura 19), dal nome della famiglia del Cardinale D. Pedro da Fonseca che vi abitò nel secolo XV.
Continuiamo per Via S. Caterina di Siena e per Via Pie’ di Marmo fino a raggiungere Piazza del Collegio Romano (figura 20); alla fine del secolo XIX furono trasferiti in questo palazzo i preziosi fondi della “Biblioteca Eborense” fondata nel 1732 dall’Ambasciatore portoghese D. José Maria da Fonseca e Évora (figura 21). Nello stesso edifício si trovano anche un busto e una lapide commemorativa del prelato portoghese.
Percorrendo Via di Sant’Ignazio (figura 22) arriviamo fino alla piazza omonima. In questa Chiesa dei Gesuiti possiamo ammirare l’affresco di sinistra dell’altar maggiore con il ritratto dell’Ambasciatore D. Pedro de Mascarenhas (figura 23) che presenta S. Francisco Xavier a Santo Inácio de Lodola.

4. Zona Via del Corso
Partendo da Piazza Venezia in direzione di Piazza del Popolo lungo Via del Corso a destra incontriamo l’ampia Via del Tritone; se l’amore per l’arte sarà un’esortazione a seguirla, superando S. Maria in Via e Via Poli troviamo largo dell’Accademia di S. Luca (figura 24) dove studiò, tra gli altri, una delle figure più rappresentative dell’arte portoghese: Domingos António de Sequeira (figura 25). Continuando per Via della Stamperia l’impatto con la suggestiva Fontana di Trevi.
Tornando verso via del Corso, e proseguendo verso la famosa Via dei Condotti, ci troviamo di fronte l’ellittica Chiesa della Santissima Trinità degli Spagnoli (figura 26), opera dell’architetto portoghese Manuel Rodrigues dos Santos.
Continuando per questa strada elegante tra gioiellerie e negozi di alta moda, fino Via Bocca di Leone, girando a destra ci troveremo di fronte all’Hotel d’Inghilterra (figura 27) nel cui ingresso è custodita la lapide che ricorda la permanenza, nel 1855, di D. Pedro V (figura 28) e di D. Luís.
Da Piazza di Spagna prendiamo Via del Babuino, una delle tre vie che conducono alle antiche porte della Città, a Piazza del Popolo. La Chiesa di Santa Maria del Popolo (figura 29), accoglie, nella navata laterale destra, la ricca cappella funeraria del Cardinale di Alpedrinha D. Jorge da Costa (figura 30), con una bellissima pala d’altare di marmo in cui figurano i suoi tre santi protettori, e sulla parete sinistra il suo cenotaffio con la statua giacente, lo stemma e le iscrizioni commemorative.
Tornando alla piazza, ci addentriamo finalmente nella terza via di quello che è denominato il “Tridente” – Via di Ripetta – che ci conduce direttamente a Piazza Augusto Imperatore (figura 31). La tomba di Augusto nel secolo XVIII è stata trasformata in un anfiteatro per spettacoli e manifestazioni zoologiche, proprietà di una famiglia portoghese di nome Correia (figura 32); ce la ricorda ancora oggi Via del Corea.

5. Zona Campo dei Fiori
In Piazza Campo dei Fiori, frequentatissima ogni giorno per il suo famoso mercato, al numero 15 (figura 33) troviamo il vecchio edificio in cui sorgeva, probabilmente, uno degli ospedali annessi da D. Antão Martins de Chaves nella fondazione di Sant’Antonio dei Portoghesi: l’Ospedale della Chiesa di Lisbona. 
Porvenendo da Via dei Baulari si apre di fronte a noi la magnifica Piazza Farnese, dove sarebbe esistita una seconda casa appartenente allo stesso ospedale, e il cui nome ricorda una famiglia legate alla Casa reale portoghese: in realtà, lo stesso stemma (figura 34) della famiglia incorpora le insegne del Portogallo, ricordando il matrimonio della nipote di D. Manuel I (figura 35) con Alessandro Farnese, Duca di Parma e Piacenza.
In fondo a destra, all’inizio di Via di Monserrato, troviamo la Chiesa di S. Girolamo della Carità (figura 36), fondata dal Cardinale portoghese D. João Afonso Esteves de Azambuja.

6. Zona Foros Romanos
Sul colle del Campidoglio, dove Roma nasce da un quadrato tracciato da Romolo, si erge su un lato della piazza michelangiolesca la Chiesa di Santa Maria in Aracoeli (figura 37) che ci evoca, prima di tutto, D. José Maria da Fonseca e Évora (figura 38). Già Generale dei Francescani e Ambasciatore di D. João V a Roma, fu un personaggio molto importante e ricco che finanziò non solo la costruzione della già citata Biblioteca Eborense e della Scuola di Filosofia e Teologia, come varie opere nella Chiesa. Infatti sulla porta principale si legge un’iscrizione che lo ricorda, e all’interno patrocinò i restauri della cappella di Santa Margherita da Cortona e della cappella Savelli con il dipinto dell’estasi di San Francesco. Accanto all’entrata della Sacrestia esiste ancora una memoria funebre di un altro illustre francescano portoghese: Frei Francisco de Santo Agostinho de Macedo.
Attraversando Piazza del Campidoglio, e scendendo fino a Via della Consolazione, proseguiamo per Via di San Giovanni Decollato fino a Piazza di Sant’Anastasia (figura 39). La basilica fu riedificata dal Cardinale Nuno da Cunha (figura 40), titolare fin dal 1721, e all’interno si trovano diverse iscrizioni in sua memoria, tra cui quella che domina l’arco del transetto con lo stemma del Cardinale e gli scudi portoghesi.

7. Zona Colosseo
Il primo segnale della presenza del Portogallo a Roma si incontra in un punto piuttosto vicino al Colosseo, nel Rione Monti, esattamente all’incrocio tra Via dei Serpenti (figura 41) e Via Baccina; questo gruppo di case, delimitato da Vicolo del Grifone, corrisponde alla casa fondata da Donna Guiomar di Lisbona, il primo ospedale per i pellegrini portoghesi di passaggio a Roma. Nonostante la proprietà non appartenga più all’Istituto da molto tempo, sulla porta del numero 3 di Via dei Serpenti è ancora presente lo stemma del Portogallo e un’iscrizione relativa a Sant’Antonio dei Portoghesi.
Scendendo per questa via e attraversando Via Cavour, si giunge a Via del Colosseo e, alla fine di questa, all’incrocio con Via del Gardello si trova una piccola Chiesa, attualmente dedicata a Santa Maria das Neves (figura 42), ma originariamente designata Santo André del Portogallo. 
Risalendo per Via Cavour troviamo la Basilica di Santa Maria Maggiore (figura 43), legata al Portogallo per molte ragioni, innanzitutto per il fatto che D. João V participò al suo restauro nel 1743 e per il fatto che nel Battistero è custodita la magnifica tomba dell’Ambasciatore del Congo (figura 44), denominato il Negrita, e la cui venuta a Roma è legata all’insediamento del cattolicesimo in quel territorio africano da parte dei Portoghesi.

8. Zona San Giovanni in Laterano
Entrando nella prima Basilica di Roma, la Basilica di San Giovanni in Laterano (figura 45) e proseguendo per la navata destra fino alla zona del transetto, ci troveremo di fronte alla tomba, con la statua giacente e l’iscrizione, del Cardinale D. Antão Martins de Chaves (figura 46), fondatore di Sant’Antonio dei Portoghesi. Nella nave centrale una delle nicchie ostenta la statua dell’apostolo S. Tomé (figura 47), offerta al Papa Clemente XI da D. Pedro II.
Uscendo dalla Basilica attraverso il portone principale, proseguiamo per una larga via alberata, Viale Carlo Felice, fino alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme (figura 48), sulla cui torre si può osservare una figura della Madonna di Fatima (figura 49), in segno di ringraziamento per aver risparmiato al tempio i bombardamenti della II guerra mondiale .
Dalla parte opposta, alle spalle della Basilica lateranense, si apre la piazza omonima da cui parte Via dei SS. Quattro Coronati (figura 50). Sul soffitto della Basilica, dedicata agli stessi Santi, si osservano le armi del Cardinale-Re D. Henrique (figura 51) che pur non essendo mai stato a Roma era il protettore di questa basilica.

9. Zona Trastevere
Arrivando a Trastevere attraverso l’omonimo viale, all’altezza di Piazza Sonnino, è situata la Basilica di S. Crisogono (figura 52), di cui fu patrono il fondatore di Sant’Antonio dei Portoghesi, D. Antão Martins de Chaves.
Da qui seguiamo Via della Lungaretta e raggiungiamo Piazza di Santa Maria in Trastevere (figura 53). L’Ambasciatore di D. Manuel, D. Miguel da Silva era il protettore di questa Basilica e la sua epigrafe si trova sulla parete sinistra del portico.
Ecco un itinerario molto interessante, per raggiungere San Pietro in Montorio: superata Piazza S. Egidio, dopo Santa Maria in Trastevere e proseguendo per Via della Scala fino a Via Garibaldi, si può salire per una scalinata che porta a fino a questa Chiesa della nazione spagnola, nel cui chiostro possiamo ammirare l’incantevole Tempietto del Bramante (figura 54), nel cui stemma sono raffigurate le insegne del Portogallo.

10. Zona Belle Arti
Uscendo dalle antiche porte della città da Santa Maria del Popolo e proseguendo per Via Flaminia, si imbocca, sulla destra, Viale delle Belle Arti. Ci si trova immediatamente di fronte alla Basilica di Sant’Eugenio offerta a Pio XII dal mondo cattolico per i venticinque anni del suo ordinamento episcopale. Per la coincidenza esatta di questa data con quella delle apparizioni di Fatima (13 Maggio 1917), il Portogallo ha offerto la cappella del transetto sinistro, dedicata alla Madonna, con affreschi di Martins Barata, una statua a tutto tondo di Leopoldo de Almeida e paliotto d’altare di ceramica di Jorge Barradas (figura 55), un’altra interessante testimonianza della presenza lusitana a Roma.

 

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